Passa ai contenuti principali

CROSTATA CON BIETOLA, CIPOLLA E CREMA DI FORMAGGI

Salve Amici!
Il tempo passa, si invecchia, i problemi crescono...la molla per continuare nel blog si è purtroppo afflosciata...eppure continuo a cucinare, a fotografare passo passo, ma non prendo più in mano iil quadernone-brogliaccio, solo foglietti di promemoria, che poi mi spariscono...e io dimentico, se non scrivo subito, come ho realizzato la ricetta...
L'atmosfera è diversa nella mia cucina, non sono concentrata, i problemi di salute in famiglia mi impegnano parecchio e mi hanno demoralizzata...ma devo mantenere questo mio angolo, per non perdere la forza e il coraggio!

Ecco le crostate, dedicate ai miei nipoti, a Elena, la globetrotter che avete conosciuto in queste pagine, e gli altri miei nipoti come nonna...spero di fare bella figura!
Testo e immagini di ivanasetti
Preparo la pasta brisée, mia maniera, inserendo nella ciotola del robot:

350  g farina 00 + 1 cucchiaino di bicarbonato e 1 di sale fino
150  g burro freddo a fettine
mescolare fino ad avere briciole, poi aggiungere acqua frizzante molto fredda, quanto basta per avere una pasta morbida ma consistente, mettere al fresco
 Pulire bene due mazzi di bietole dopo aver separato le foglie dallo stelo duro. Lavare bene e fare sbianchire in tegame coperto con l'acqua sgocciolata!
 In una larga padella fare stufare 2 grosse cipolle bianche in tre cucchiai di olio evo
350  g cipolle tritate non troppo piccole
aggiungere le foglie scolate bene e tagliuzzate, salare e pepare, cuocere coperto per un quarto d'ora, quando sono appassiti, non rosolati, abbastanza morbidi, fare intiepidire

 
Preparare la crema
in una ciotola mettere
80  g  farina 00
50  g  parmigiano grattugiato
40  g  provolone a julienne
diluire con circa
200  g  latte 
4      uova versandone uno alla volta
mescolando con una frusta, deve essere una crema liscia.
Aggiungere anche le verdure tiepide,
salare, grattugiarvi sopra noce moscata

 
con circa 200  g di pasta per ciascuna, tirare due dischi di pasta su carta da forno  per due teglie tonde di circa 24 cm di diametro e sopra cospargervi 20 g  di provolone a julienne 
 preriscaldare il forno ventilato a 170° C, infornare le due teglie, rifinite con una grata di striscioline di pasta. Cottura circa 45 minutu
Prima del pasto scaldare 10 minuti...ma è buona anche fredda!

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
 

 

Commenti

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.