Passa ai contenuti principali

CROSTATA DI RICOTTA, CIOCCOLATO, ARANCIA, CON FROLLA SPECIALE IVANA

Non sono molto ortodossa nell'eseguire ricette, anzi derogo e svio parecchio!
La settimana scorsa avevo realizzato una crostata con questi stessi ingredienti, il risultato, più classico, mi aveva soddisfatto, tanto da volerla rifare...ma in corso d'opera ho fatto quelle improvvise variazioni...che poi riescono ancora meglio!!!

Testo e immagini ivanasetti

 In una ciotola mettere
 180  g  farina 00, una punta di bicarbonato, un pizzichino di sale 
   60  g  zucchero e mescolare con le fruste elettriche e aggiungere
80  g di burro morbido (30 " nel MW con Jet Start), e sbriciolare nella farina
  1  tuorlo con poco albume e sempre mescolando impastare con  
1/2 arancia il succo.
Si ottiene una massa morbida che si mette su carta da forno  e si spalma  con un cucchiaio bagnato e sopra si cosparge con
3  frollini pestati e
50 g di fondente tritata
Per la crema di ricotta
2  uova intere da sbattere con la frusta con
60  g di zucchero e
1    cucchiaio raso di farina, più
250  g  di ricotta vaccina, un cucchiaio di succo di arancia e scorza grattugiata, noce moscata grattugiata
base di frollini e  cioccolata
con il resto dell'impasto mettere dei fiocchetti sulla superficie della crostata, perché non si riesce a tirarla.
I fiocchetti affondano, ma poi lievitano e si formano delle palline
Ne è avanzata ancora di pasta e ho cotto altre palline, da sgranocchiare a merenda
Teglia di 24 cm di diametro
Cottura:  35-40 minuti a 170° ventilato
Chiedo scusa per l'esecuzione poco elegante e precisa

Commenti

Nic ha detto…
Ciao nonna Ivana,
ti ho scoperto stamattina e ho curiosato in giro per le tue golose ricette...grazie per la condivisione generosa della tua passione culinaria e di queste ricette tradizionali che mi hanno ricordato la mia nonna emiliana, volata via qualche anno fa. Era un asso in cucina e mi vengono i lucciconi mentre ancora la vedo armeggiare tra l'enorme tagliere coperto di capeletti e il brodo di carne che impesta la casa alle 6 della domenica mattina!
Grazie.
Nic
ivana ha detto…
Grazie Nic,

scusa il ritardo, ma non mi ero accorta del commento!
Grazie delle belle parole!
Continuo ancora in cucina, ma non riesco a concentrarmi per assemblare le ricette che riguardano le pietanze che preparo, dimentico subito, e poi dalle foto non mi riesce più a scrivere la ricetta, purtroppo, la vecchiaia e soprattutto la vista mi danno parecchii problemi!
Pazienza!
Buona settimana, visto che è mezzanotte passata!
Nic ha detto…
Cara nonna Ivana, io affronto la mia memoria-groviera con foglietto e penna tenuti accanto al tavolo di lavoro...man mano che procedo scribacchio dosi e ingredienti così mi ricordo anche l'ordine di aggiunta...Alla fine il foglietto è pieno di patacche e la penna infarinata ma almeno ricordo cosa ho fatto (dopo aver decifrato quel che ho scritto naturalmente)! Non so se può aiutarti...o confortarti!
In ogni caso grazie ancora e a presto rileggerti!
Nic
ivana ha detto…
Grazie Nic, di nuovo! In fondo avevo cominciato con quadernoni, sono arrivata a 12, poi due anni fa li ho abbandonati, fotografavo e tenevo accanto dei foglietti e qualcosa riuscivo ad annotarla, ma poi non sempre li salvavo, li disperdevo, a volte facevola foto del foglietto...ma ho grande confusione ancora, e molte cos e da recperare!
Grazie, ciao!

ivana

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.